Azione diretta della corteccia motoria sui muscoli degli arti

 

 

ROBERTO COLONNA

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XXII – 15 novembre 2025.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

Dopo un’epoca di evidenze contraddittorie, dubbi e dibattiti sulla sede di avvio dell’atto motorio, nonostante la registrazione diretta della corteccia con microelettrodi fosse stata introdotta da Herbert Jasper fin dagli anni Cinquanta, si è pervenuti a un consenso generale sulla nozione di un ruolo importante della corteccia motoria primaria nella genesi del movimento, soprattutto grazie all’integrazione di dati ottenuti con l’imaging cerebrale mediante fMRI (functional magnetic resonance imaging), con la stimolazione magnetica transcranica (TMS) e con microstimolazione intracorticale. Seguendo le procedure introdotte da Edward Evarts nell’uso della microstimolazione in scimmie libere di agire, vari gruppi di ricerca hanno ottenuto risultati ormai consolidati come nuove nozioni neurofisiologiche: 1) i comandi motori sono codici di popolazione neuronica; 2) la corteccia motoria codifica sia la cinematica che la cinetica del movimento; 3) la corteccia motoria controlla direttamente i movimenti delle mani e delle dita; 4) la mappa motoria è dinamica e adattabile; 5) la corteccia motoria contribuisce all’apprendimento motorio; 6) gli input sensitivi dai meccanorecettori hanno ruoli a feedback, a feedforward e nell’apprendimento adattativo.

Ma, dopo aver conseguito questi risultati, non sono stati compiuti passi avanti significativi nella determinazione dei modi particolari dell’influenza delle aree corticali sugli specifici gruppi muscolari che esercitano il controllo, durante l’esecuzione di un compito motorio.

La corteccia motoria e le sue proiezioni discendenti in alcune linee evolutive di mammiferi si sono particolarmente espanse, verosimilmente a causa del vantaggio adattativo che conferiscono alle prestazioni motorie degli animali. È nozione consolidata che senza output corticale alcuni tipi di movimento non sono possibili, e molti altri sono rallentati, meno agili e meno precisi, specialmente in due circostanze: 1) quando si richiede destrezza; 2) quando i movimenti richiedono adattamento nel corso dell’esecuzione. Rimane ancora da stabilire quando e come il segnale motorio corticale influenza direttamente l’attività dei singoli gruppi muscolari attraverso gli assoni di proiezione che raggiungono i motoneuroni α spinali e troncoencefalici che formano le giunzioni neuromuscolari.

Uno studio condotto da Natalie Koh e colleghi coordinati da Andrew Miri ha affrontato questo problema analizzando l’attività cerebrale di topi impegnati in un comportamento di arrampicata ispirato etologicamente. I risultati sono di sicuro interesse.

(Koh N. et al., Selective direct influence of motor cortex on limb muscle activity during naturalistic climbing in mice. Nature Neuroscience – Epub ahead of print doi: 10.1038/s41593-025-02093-z, 2025).

La provenienza degli autori è la seguente: Department of Neurobiology, Northwestern University, Evanston, IL (USA); Sainsbury Wellcome Centre, University College London, London (Regno Unito).

I ricercatori, studiando topi impegnati in un’attività di arrampicamento, hanno quantificato la diretta influenza della corteccia motoria primaria nell’area che controlla gli arti anteriori (parte caudale dell’area degli arti anteriori) sui corrispondenti gruppi muscolari, analizzando gli stati di attività muscolare espressi mentre i roditori si arrampicavano.

È emerso che la parte caudale dell’area motoria degli arti anteriori istruisce i pattern di attività muscolare mediante l’attivazione selettiva e specifica di alcuni muscoli, e, meno frequentemente, attivando o sopprimendo i loro antagonisti.

È opportuna una sia pur sintetica descrizione dell’innovativo strumento di registrazione adottato dagli autori di questo studio: Neuropixel probes. Si tratta di un insieme di speciali microelettrodi in grado di registrare simultaneamente centinaia di neuroni cerebrali, la cui creazione fu annunciata nel 2017[1], ma è stato realizzato solo nel 2022 in Belgio ad opera del centro di ricerca tecnologica IMEC che ha disegnato e fabbricato mediante tecnologia CMOS questa micro-struttura costituita da 1000 siti di registrazione organizzati in due file parallele poste su un “gambo” lungo un centimetro. Questo dispositivo è usato per creare interfacce cervello/macchina e per studiare l’elaborazione sensoriale, il processo decisionale, l’esecutività motoria, gli stati interni e le emozioni.

Dalle registrazioni Neuropixel, gli autori dello studio hanno identificato combinazioni lineari (componenti) di attività corticale motoria covariante con questi effetti. Queste componenti differiscono parzialmente da quelle covarianti con l’attività muscolare e differiscono quasi del tutto da quelli covarianti con la cinematica.

Presi insieme, i risultati dello studio hanno rivelato un’influenza istruttiva diretta della corteccia motoria sui muscoli degli arti, che è selettiva all’interno di un comportamento motorio e dipendente da un sub-spazio di attività neurale distinta.

 

L’autore della nota ringrazia la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura delle recensioni di argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE” del sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).

 

Roberto Colonna

BM&L-15 novembre 2025

www.brainmindlife.org

 

 

 

 

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[1] Quando la nostra società scientifica ne diede notizia in Italia.